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Autore Topic: Tutela Dell'hosting  (Letto 13392 volte)
zappa53
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Tutela Dell'hosting
« il: 27 Febbraio 2006, 14:27:57 »

hosting creativo e torte in faccia.
come evitare altri psicodrammi collettivi.

l'eco del recente cataclisma non si è ancora spento, gli ultimi strascichi non sono ancora stati risolti, le bocce non sono ancora del tutto ferme.

ma credo sia già giunto il momento di impostare una riflessione collettiva su quanto i recenti eventi hanno messo a nudo: la fragilità di un approccio liberistico, nel senso di selvaggio, verso la fornitura di servizi che sono diventati un nuovo baricentro della comunicazione.

si è dimostrato che le capacità tecniche sono un fattore determinante nella soluzione dei problemi, tant'è che abbiamo assistito ad uno sforzo di ricostruzione di un nodo distrutto coronato da successo. io, onestamente, non credevo questo fosse possibile, in un tempo che, ora, riconosco straordinariamente breve, se visto con distacco.

il fatto è che certi problemi, semplicemente, non dovrebbero esistere.

la scomparsa di un datacenter, evento, credo, sinora sostanzialmente ignorato tra le possibili cause di interruzione delle comunicazioni in rete, ha messo in evidenza che fenomeni di questo genere hanno implicazioni economiche del tutto imprevedibili, e mettono in pericolo l'esistenza delle realtà utenti, non meno che delle realtà fornitrici.

la situazione è alquanto complessa, la normativa è, sostanzialmente, latitante. questo universo nuovo si è sviluppato in modo autonomo e tumultuoso, prendendosi uno spazio via via più importante nell'interazione con la nostra vita e con i nostri modi di comunicazione; in alcuni casi, proprio, creando dal nulla i modi stessi.

un elemento così pervasivo della nostra esistenza presente ed, ancora di più, futura, si sviluppa in un ambiente essenzialmente selvaggio e fuori controllo, mettendo la collettività, da un lato, in condizioni di comunicare come non ha mai potuto fare in precedenza, ma anche di vedere improvvisamente scomparire il mezzo di comunicazione appena scoperto.

emergono aspetti assolutamente nuovi di situazioni altrimenti più governabili, legati alla particolarità stessa del mezzo. per esempio, l'extraterritorialità dei servizi, delle competenze e delle responsabilità. davanti a certe evenienze, non si sa bene chi sia competente ad intervenire, con quali mezzi, con quali poteri.

tra i vari aspetti sempre più importanti che i recenti terremoti hanno posto in evidenza, quello della tutela dei danni economici mi sembra particolarmente eclatante. oggi molte situazioni potenzialmente a rischio sono protette a livello istituzionale, nel mondo  "reale". su internet, no, hic sunt leones. chi paga?

vorrei lanciare un paio di spunti di riflessione collettiva, allo scopo di mettere in luce i pro e contro di tutte le possibili misure di intervento normativo. c'è un gran bisogno di regole certe e di procedure snelle, almeno quanto il mezzo richiede nella sua immediatezza. le due cose non sono facilmente conciliabili, ma la necessità di trovare soluzioni è alquanto evidente.

credo che i primi punti sui quali iniziare a riflettere siano questi:

1. tutela dei danni economici. come accumulare un fondo di garanzia per il risarcimento delle vittime dei disastri informatici.

2. qualificazione professionale. come regolamentare il mondo dell'hosting in modo efficace ed equo, per inquadrare la categoria a vantaggio della sicurezza dei servizi.

io avrei delle idee, delle proposte, ne sto già parlando in privato. ma l'argomento è di interesse generale, e può arrivare a soddisfare l'esigenza di vantaggio collettivo solo se si genera una discussione costruttiva, che giunga a suggerire percorsi organizzativi, normativi e di controllo, che arrestino l'attuale deriva avventuristica. parliamone tutti.

da una situazione chiara, da una normativa stretta quanto snella, da opportuni meccanismi di tutela, ne guadagna l'interesse di tutte le parti coinvolte (compreso quello della categoria dei fornitori, ai quali serve tutto tranne concorrenza sleale e/o dumping).

anche i professionisti, anche gli hoster qui presenti hanno qualcosa da dire e devono esporre il loro punto di vista. confrontiamoci sulle soluzioni concrete, utenti e fornitori. il caos nuoce all'impresa anche più che al suo cliente. il cliente può limitarsi a reclamare ed esercitare un diritto alla libera espressione e/o ludico, il professionista deve comunque fronteggiare il problema in termini industriali.

è finita l'epoca dei pionieri. il far west ha fatto epoca. colt in fondina e mente fresca. fatevi sotto. ci vogliono idee.

in campana.
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #1 il: 27 Febbraio 2006, 15:43:19 »

leggere i tuoi post è sempre un piacere (anche se sono lunghissimi  :lol: )
sono d'accordo con quanto hai detto, ma ottenere troppe garanzie non è facile, anzi è controproducente.
se un provider offre un servizio di hosting, e garantisce un periodo minimo di uptime o altre cose nel contratto, è naturalmente obbligato per legge a rispettarlo. le apparecchiature tecnologiche e logistiche per garantire un servizio efficente ci sono, la tecnologia in questo è molto avanti, ma hanno tutte un costo MOLTO alto, e un'azienda non può regalare niente.
se tutti gli hosting offrissero delle garanzie contrattuali ci troveremmo tutti con offerte della fascia di prezzo di seeweb, e si farebbe un grande passo indietro. tutti i siti medio-piccoli, online per hobby o per svago, scomparirebbero e internet tornerebbe indietro di 6 o 7 anni
purtroppo questa è l'altra faccia della medaglia  Triste

naturalmente le condizioni contrattuali sono una cosa, ma la decenza e la truffa un altra. parlo di decenza in riferimento al caso excom, ma le mie opinioni al riguardo le ho già espresse in altri posti, e parlo di truffa in riferimento alla vicenda wmg, perchè in quel caso la decenza è stata superata da un pezzo...

OT qualcuno sa come è andata a finire con wmg? ho solo informazioni frammentarie a riguardo
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #2 il: 27 Febbraio 2006, 18:24:04 »

bella risposta al servizio, miki89.

non mi aspettavo un ace, in effetti.

una soluzione sta nella segmentazione del mercato. hosting pro ed hosting beta, per chi preferisce rischiare e non vuole spendere più che tanto.

l'importante é ---saperlo--- io ho sfrucugliato parecchio, tra le offerte, notando che non c'è una proporzione diretta tra costi e coefficienti di sicurezza.

trovo cose più garantite a minor prezzo di cose più aleatorie. scartando minimi e massimi, naturalmente. ovvero evitando il lusso, come pure quell' "equilibrio sopra la follia", che mi pare di intravvedere qua e là. d'altra parte, a chi non ha quattrini per un'auto, tocca andare col vespino, a rischio di essere stirato all'incrocio. viviamo in un mondo ingiusto.

cionostante, e qui calo il primo carico di bastoni, se per poter esercitare il mestiere di hoster fosse obbligatoria ---comunque--- una copertura rischi, già la faccenda sarebbe più moralizzata. potrebbe essere una specie di copertura assicurativa obbligatoria, gestita in un modo adeguato, che copra utenti e fornitori allo stesso tempo. un fondo di garanzia, come quello per le vittime delle frodi sulle carte di credito. tutti tranquilli, paga pantalòn.

a mio usuale sentimento spannometrico, una specie di polizza del genere non potrebbe costare più di una banale rca. si tratta di statistica. poche centinaia di euro all'anno a fronte di massimali milionari (in euro). e questa sarebbbe già da sola una garanzia, sia per malfidenti che per spericolati. nel senso che, almeno, i danni veri sarebbero coperti. già un lungo downtime è un danno oggettivo in sé.

il punto è come ottenere una cosa del genere a livello normativo, evitando che qualcuno ci lucri, pigliando i conquibus quando gli spetta, e traccheggiando quando tocca cacciare. il settore rca, credo, lo conoscano più o meno tutti.

chi se ne dovrebbe occupare? c'è già qualcuno? va incaricato? già qui la nebbia si infittisce un po'.

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Tutela Dell'hosting
« Risposta #3 il: 27 Febbraio 2006, 18:44:22 »

l'idea di una assicurazione per hoster è interessante...  potrebbe essere una soluzione a molti problemi...
ma le possibili alternative sono due:

1) si svolge tutto nell'ambito dei privati, nel senso che una società assicuratrice fornisce la copertura finanziaria, e i provider si assicurano, ma qui i prezzi sarebbero comunque molto alti e la partecipazione dei provider non garantita...

2) ambito pubblico: assicurazione obbligatoria, magari qualche legge, normativa, tegolamento, contributo finanziario statale, ma conoscendo come vanno le cose...   Triste  Triste  Triste

la cosa fattibile sarebbe una società/associazione/quello che vuoi che garantisca e certifichi la qualità di un provider (con relativo bollino in stile XHTML valido  :lol: ) dopo aver visionato i datacenter, visto i tecnici, messo per un periodo alla prova la società, analizzato le procedure di disaster-recovery...

ma siamo in Italia, e questo ci dà la certezza che nulla verrà mai fatto!  Triste

prendi questa schiacciata...  :lol:  
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #4 il: 27 Febbraio 2006, 19:46:59 »

lo smash è pesante, ma la mia demivolée si difende.

se si parte dall'idea che siamo in italia, e pertanto nulla sarà mai fatto, ci si consegna nelle mani dei poteri forti e si deposita il cervello all'ammasso. non ci sto. non mi aspetto che da qui nasca la nuova resistenza informatica, ma che cominci a farsi strada l'idea che bisogna pur provarci.

in fondo, la storia, mia gran passione, insegna che gli eventi non si generano mai da soli, ma sempre sotto la spinta di pressioni. l'italia non è diventata una repubblica per stanchezza della casa regnante. già creare una domanda dal basso aiuta a spostare gli equilibri.

enti ed associazioni ne esistono già. in linea di massima si occupano di altre cose, ma non vedo perchè non potrebbero essere coinvolte nella costruzione di un edificio di civiltà. a me frulla in testa un organismo, una federazione, un tavolo (un desktop...), un'entità che funga da albo professionale, ordine, chiamiamolo come si vuole, che sia in grado di raccogliere e verificare i requisiti minimi per esercitare il mestiere.

diamine, anche per vendere le caldarroste ci vuole una licenza di ambulante. pensa ai mercatini settimanali, con tanto di vigili urbani che verificano l'assegnazione delle piazzole, delle licenze, controllano gli abusivi. possibile che qua, chiunque si alzi alla mattina con un'idea fissa in testa, possa realizzarla in barba a qualunque regola.

poi non sarei così catastrofista sulle capacità di auto-organizzazione degli enti pubblici. dopo tutto, 10 anni fa nic-it era una specie di hobby per gli stagisti del cnr, ai quali, per mutuo consenso, era stato affidato il compito di catalogare i nomi a dominio, sulla base del volontariato.

non che l'efficienza attuale sia proprio edificante, ma dopotutto mi pare che abbiano fatto un po' tutto da soli, facendosi carico di una cosa che qualcuno doveva pur fare. che si possa aggregare all'Authority un registro degli operatori autorizzati in base a dei requisiti, mi sembra un'ipotesi praticabile.

mi risulta che, dal volontariato, nic-it sia passata ad una struttura funzionale vera e propria, che genera profitti, visto che si fa pagare per accreditare i maintainer. che possa estendere il campo fino alla gestione del database degli operatori, verificandone le qualifiche, a me pare cosa non cervellotica.

per registrare un dominio ti fanno sottoscrivere una dichiarazione minuziosa, perchè non potrebbero concedere autorizzazioni ad operare con una gestione attiva dei parametri aziendali. faccio notare che per una gara d'appalto devi avere delle caratteristiche ben definite, depositare fidejussioni. poi, comunque, fai un'asta al ribasso sui prezzi. vuol dire che le cose non contrastano.

io sono persuaso che i costi per una copertura siano risibili rispetto agli impianti industriali necessari. voglio dire: per mettere in piedi un datacenter che funzioni, devi comunque metter lì dei mezzi economici di un certo peso, a fronte dei quali una modesta polizza di garanzia neanche si nota. una tassa di registro, insomma, che faccia cumulo.

sono disposto a mangiarmi il cappello con pepe e sale se un contributo di garanzia del genere, anche calcolato con i paramentri della rca, riesce a superare i 1000eurini anno. i disastri sono rari, in realtà, nonostante tutto. i premi si calcolano in base ai rischi statistici. i disastri stradali devono essere di numerosi ordini di grandezza più frequenti di quelli informatici.

si usa altrove... il costo di un dominio sale così da 9 a... 11 eurini?? beh gente, ma non ci andate mai in pizzeria? con 11 eurini riuscite ad innaffiare la strozza con una birra media? a milano mica tanto, vi resta di traverso la 4 stagioni. fossero queste le voci dell'inflazione "percepita"...

bisogna sforzarsi di riflettere con la convinzione che il mercato è condizionato dalla domanda, più che dall'offerta. se emerge una domanda di sicurezza, l'offerta deve adeguarsi. potrà tentare di convincerti che il tonno migliore si spezza col grissino, quando è vero il contrario. ma coi computer c'è molta più conoscenza diffusa, direi, almeno a livello di quelli che si fanno un sito.

non è che a ripetere che gli asini volano si convincono tutti facilmente. certo, gli amanti del base-jumping ci saranno sempre. usino un hosting beta. gli cascheranno i server, ma saranno rimborsati. è già un segno di civiltà.

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« Ultima modifica: 27 Febbraio 2006, 19:50:53 da zappa53 » Loggato

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Tutela Dell'hosting
« Risposta #5 il: 27 Febbraio 2006, 20:41:10 »

Ho letto tutti i vostri interventi e non fanno una piega. Bisognerebbe interpellare le associazioni di fornitori e di consumatori di categoria.

Mettere insieme una proposta valida e degna di questo nome non puo' far altro che dare lustro ai fornitori aderenti e l'agognata tutela ai consumatori.

Per quanto riguarda il discorso assicurativo bisognerebbe:
  • tirar fuori cifre certe sui domini registrati dall'utenza italiana (non dovrebbe essere difficile)
  • cercar di capire il tipo di "danno" da tutelare (penso che partire da un puro e semplice downtime sia l'ideale)
  • rilevare e uno storico dei DOWN nella rete nazionale (e chi se ne occupa?, qui serve un meccanismo ridondante che vada a pingare ogni tot minuti i server dei provider aderenti).
A questo punto si potrebbe dare in pasto queste informazioni agli assicuratori affinche' stilassero una sorta di polizza standard.

Queste considerazioni fanno sempre parte del "brainstorming". Ho solo cercato di dare un senso pratico ai concetti espressi.
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #6 il: 27 Febbraio 2006, 20:57:13 »

per quanto riguarda il tipo di danno secondo me non bisogna partire dal semplice periodo di downtime: esistono anche molti altri fattori.

per esempio se il mio server va in down un ora al giorno alle 3 di notte, totalizzerei 365 ore di down all'anno, ma la perdita di utenti sarebbe minima (a meno che abbia accessi dall'america, ma qui il discorso si amplia). prendendo come esempio il down di excom, è durato 8 giorni di fila, che sarebbero 192 ore di down. ma naturalmente essere assenti dalla rete per 8 giorni di fila è molto più grave...
inoltre bisogna prendere in considerazione anche la qualità del servizio (lentezza e simili) e tutti i problemi ai servizi "corollari" tipo e-mail, my-sql, ftp...
un altro fattore fondamentale è l'assistenza tecnica (preferisco avere 100 problemi che vengono risolti in 30 minuti che 10 risolti in una settimana)

un controllo sui provider non sarebbe male, ma è necessaria una organizzazione molto buona per metterlo in piedi...

BUT IMPOSSIBLE IS NOTHING!!!!!  Wow

sarebbe carino sentire le opinioni dei nostri provider in proposito...
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #7 il: 27 Febbraio 2006, 21:06:43 »

Citazione
per quanto riguarda il tipo di danno secondo me non bisogna partire dal semplice periodo di downtime: esistono anche molti altri fattori.

per esempio se il mio server va in down un ora al giorno alle 3 di notte, totalizzerei 365 ore di down all'anno, ma la perdita di utenti sarebbe minima (a meno che abbia accessi dall'america, ma qui il discorso si amplia). prendendo come esempio il down di excom, è durato 8 giorni di fila, che sarebbero 192 ore di down. ma naturalmente essere assenti dalla rete per 8 giorni di fila è molto più grave...
inoltre bisogna prendere in considerazione anche la qualità del servizio (lentezza e simili) e tutti i problemi ai servizi "corollari" tipo e-mail, my-sql, ftp...
un altro fattore fondamentale è l'assistenza tecnica (preferisco avere 100 problemi che vengono risolti in 30 minuti che 10 risolti in una settimana)

un controllo sui provider non sarebbe male, ma è necessaria una organizzazione molto buona per metterlo in piedi...

BUT IMPOSSIBLE IS NOTHING!!!!!  Wow

sarebbe carino sentire le opinioni dei nostri provider in proposito...
Ho parlato di down puro e semplice perche' e' facilmente quantificabile e perche' avevo idea di assemblare un prodotto di garanzia a prezzo "popolare".

Se cominciamo a considerare QoS e fruibilita' del servizio ci avviciniamo alla SLA proposta privatamente da molti hoster piu' o meno blasonati ai prezzi che conosciamo.

Invece, rimanendo nell'idea di zappa53, trovare una garanzia che faccia lievitare il prezzo di un solo euro o al massimo due sarebbe gia' un buon inizio.

Un qualcosa di base che protegga magari da down piu' lunghi di tot ore o da down totali (p.e. la ditta che fallisce) rimborsando il prezzo del servizio erogato al 100%.
 
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #8 il: 27 Febbraio 2006, 21:56:50 »

perfetto, vedo che comincia a venir fuori qualche bel numerino.

per una valutazione del down su base annuale, un contributo dagli hoster stessi è, credo, facilmente ottenibile. avranno i loro log, che saranno comunque una base di partenza.

certo, chi ne ha avuti tanti non farà certo sfoggio, ma fornire dati anche in forma, diciamo discreta, non danneggia nessuno. nessuno si aspetta dei downtime bassi da chi offre prezzacci, del resto.

la vedo più dura andare sugli abbassamenti di qualità, lì si scivola un po' sulla lana caprina. d'altra parte se il servizio fa schifo, me ne trovo un altro, non è la stessa cosa. siti lenti o difettosi se ne vedono in giro. a volte (temo spesso) dipende da un web design carente. colpa di quelli come me... un down secco ha pochi argomenti di discussione. è tempo di mancato funzionamento. non ci piove.

ecco, "la ditta che fallisce" bella storia, questa. e magari con quella mi va a mare la mail che mi consente il cambio di registrar fino a scadenza... ohè gente, questi sì che sono danni. io ne ho viste di storie del genere. dei dotcom che non si schiodano e tocca fare dei dotnet ex-novo. a volte fa lo stesso, a volte no.

sapete perchè nei miei contratti c'è il disclaimer sulla responsabilità dell'hosting? tempo fa un web designer col quale avevo collaborato era rimasto invischiato nel lancio abortito di un e-commerce, l'hoster del quale aveva fatto bancarotta. il dominio non si poteva schiodare, causa decesso della mail admin-c. ma nel frattempo il proprietario dell'e-commerce aveva speso una cifra per pubblicizzare ---quel dominio--- e ---dot.com---. aveva chiesto un miliardo di lirette di danni.

questo ragazzo era robusto, ma aveva solo due reni come tutti, ed uno solo, ai prezzi dell'epoca, non bastava. ne era riuscito fuori, scherzi a parte, coi due reni, ma distrutto nella morale e nel fisico. io, volendo evitare per principio la dialisi, avevo inserito quella clausola, irremovibile. patti chiari, amicizia lunga.

ma sono comunque grane vere. non perchè chi lavora come come me debba necessariamente risparmiare all'osso. il fatto è che a volte non hai proprio modo di premunirti. non è che puoi pretendere i bilanci ad uno cui affidi, diciamo tanto, 200 euro di canone. devi fidarti, entro certi limiti.

wmg è un caso chiarissimo di questo genere. lì non c'era alcun modo di prevedere un bel niente. l'acquisto di wmg da parte di widestore (solo parco clienti, i debiti ve li cuccate) è stato l'elemento scatenante. infatti quella, più che una tonnara, è stata una baleniera giapponese. non so se avete letto chi ci è rimasto arpionato... gente con armadi di 10 server di proprietà in housing. mica un vecchio pirla come me.

in un regime di controllo come lo vedo io, certe cose non si fanno. soprattutto, gli ultimi a rimetterci sono i clienti (beh, solventi, questo sì). quando una ditta fallisce, i primi creditori del fallito sono gli ex-dipendenti, poi tutti gli altri. un fondo di garanzia scatterebbe a copertura immediata degli utenti, come l'ammissione al passivo. poi il fondo potrà farsi ammettere al passivo a sua volta, come è giusto. intanto gli utenti si trovano rimborsato il costo della ricostruzione del loro business distrutto.

i numeri ci sono, non ci vuole molta immaginazione. basta pensare alle rendite da adsense. si fanno dei dollari mica male a botte di 10 cents a click. che un premio, o come lo si voglia chiamare, modesto, possa realizzare fondi adeguati, mi sembra evidente.

proviamo a metterla in un altro modo: canone dominio, 10eurini, fondo garanzia, 1eurino, totale 11. è un'iva che l'hoster paga e fa cumulo. quanti sono i domini "contribuenti" ? non si comincia a vedere un po' di polpa? andiamo oltre : un altro eurino sul canone vps, mettiamone 10 su un server dedicato, giusto per proporzione.

chi deve rinunciare alla torta di compleanno? ma neanche chi vive con la paghetta.
non ci avanzerebbe un martinidry in discoteca... provate a moltiplicarlo per le unità in circolazione, quanti zeri ci si devono aggiungere?

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Tutela Dell'hosting
« Risposta #9 il: 28 Febbraio 2006, 15:43:26 »

1,175,679
numero domini presenti nel
database WHOIS alle ore 11:30 del 28/02/2006

1,176,319
numero domini presenti nel
database WHOIS alle ore 14:30 del 28/02/2006

non è il contatore del telethon, è quello sulla homepage di nic-it.

in 3 ore si sono aggiunti 640 domini, ovvero circa 213 all'ora.

seguendo l'idea di un contributo di 1 euro a dominio, ora di sera avremmo già messo al pizzo 1700eurini da devolvere agli sfigati del giorno.

credo che questi ultimi siano oggi in numero ridotto, salvo certa brava gente che so io, che ancora sta aspettando la resurrezione dei suoi vps.

mi sembra che l'indennizzo di un tot, tabellato su danno fisso da downtime puro, sia assolutamente praticabile, osservando questi numeri.

solo con l' "incasso" di oggi si potrebbero risarcire 34 sfigati ---di oggi--- con 50 eurini a testa. la cifra fa riflettere, visto che ci sono in ballo hosting da 28eurini l'anno. adesso non vorrei che a qualcuno venisse l'idea di mettere le bombe nei datacenter per riscuotere l'idennizzo. come quel bambino che aveva ammazzato i genitori per andare alla gita degli orfanelli.

mi appello alle approfondite conoscenze di effe8 per chiedermi/chiedergli: che modo c'è di contattare e coinvolgere nic-it in una colletta del genere? questa è una cosa semplice. è come comprare un francobollo (costa meno della posta prioritaria). se nic-it ritiene un diritto di fondo garanzia da addebitare ai maintainer per ogni dominio e si occupa di collocarlo opportunamente, è tutto automatico e, direi, facile...

resta il problema dell'assicurazione dei dotcom. qui bisogna pensarne un'altra.
forse dovrebbe intervenire AHR, la quale però è una libera associazione e, pertanto, non ha veste istituzionale. come far evolvere AHR in qualcosa di più rappresentativo dell'intera categoria? io ci rifletto, fatelo anche voi.

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Tutela Dell'hosting
« Risposta #10 il: 1 Marzo 2006, 20:23:17 »

ho visto che su certi 3d il rumore di fondo è cresciuto parecchio.

volevo vedere se era emerso qualche fatto nuovo, ma non mi pare. peccato, finirà che mi tengo la curiosità, visto che già il solo cliccare su certi titoli mi fa un po' senso.

mi è venuta in mente un'idea che, invece, mi sembra potrebbe contribuire ad informare gli utenti prima delle scelte. sempre in tema di tutele. prevenire è meglio che curare.

www.centralerischiweb.it ... è libero, ho controllato.

un sito che si occupi di monitorare e renda pubblici gli stati di uptime di tutti gli ip degli operatori. dando per scontato che brevi down ci stanno, a me sembra che basterebbe un ping ogni ora per vedere chi c'è e chi non c'è.

il tutto con delle belle barre che illustrino la situazione e diano un colpo d'occhio immediato e sinottico. non mi sembra neanche tanto complicato da realizzare.

oltretutto chi ha belle performances avrebbe modo, luogo e diritto di pavoneggiarsi e magari di sponsorizzare la faccenda. grafico canta e vilàn dorme.

certo, i quacquaracquà verrebbero alquanto svergognati, ma lo scopo di questo 3d è proprio di mettere all'indice chi è meglio cambi mestiere. fermo restando il diritto di chiunque di farsi un sito batu-u-belìn, alla tafazzi. si chiama consenso informato, come quando firmi per farti togliere l'appendice.

chiedo ai luminari se è un'idea peregrina, o se ha senso e se è realizzabile. so per certo che dagli usa qualcuno offre servizi del genere, ma manda delle mail a chi chiede di farsi monitorare l'uptime del ---proprio--- sito.

un mio cliente lo fa, ed a volte mi chiede conto. fortunatamente di solito sono brevi periodi, quasi sempre nel week-end e per manutenzione.

siòri moderatòri, venite qua ad illuminare il colto e l'inclita con la vostra saggezza, lasciate che i ragazzi facciano un po' di baruffa, aiuta a crescere.

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Tutela Dell'hosting
« Risposta #11 il: 1 Marzo 2006, 20:40:30 »

è una buona idea e si può realizzare....   attendiamo qualche parere dagli altri luminari, soprattutto per le caratteristiche tecniche.
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #12 il: 1 Marzo 2006, 21:28:04 »

... eh, lo sapevo che quelli avanti non mi deludevano.

[OT] (per miki89) 'sto joomla è troooppo giusto. più mi/ci intorciniamo dentro, più vengono fuori delle meraviglie...
mi mangio i gomiti per aver finito 2 lavori con un altro cms, giusto prima di avere la visione sulla via di damasco. credo nel mio chiosco questo cambierà diverse cose.[/OT]

ma visto che le sapete tutte, voi joomlisti, una mano, in quest'idea che ho lanciato, non ce la mettereste? a me verrebbe voglia di farlo in proprio, a spese mie, ma ho una competenza insufficiente dal lato tecnico. ci vuole qualche kaliffo del php... ka...ka...

federik***o (che il signore ti perdoni il tuo nick), tu che ne dici? si può fare?

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« Risposta #13 il: 1 Marzo 2006, 22:09:12 »

Per fare, si può fare, e non è nemmeno difficile.
Allora, il database contiene una tabella con i dati dei provider e una con i timestamp e l'esito del ping.
Tramite un cron job si lancia uno script (peresempioinphp) che fa un ciclo sul db, e per ogni provider (o per ogni ip di ogni provider) lancia un @fsockopen(). Se il risultato è buono, passa e va, altrimenti scrive un record nel db.
(volendo, si può anche tener traccia del response time)

Quando i dati ce li hai e li produci, poi visualizzarli è il meno. Puoi scegliere "il down più lungo", l"uptime più lungo", il provider con più down, visualizzare un grafico dell'uptime di ogni server, o dei tempi di risposta, o fare paragoni tra provider diversi (scelti dall'utente) e altro ancora; il limite è la fantasia

Tecnicamente ho dei dubbi solo sul robot da lanciare in cronjob, ci dev'essere una soluzione per lanciarlo senza mandarlo in time-out (o senza aspettare 30 ipotetici secondi per ogni record-provider presente nel db)
Chi ha esperienza di realizzazione di script che girano 24/24 che interagiscono (ping, crawling, download, xmlhttprequest ecc) con server remoti?
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zappa53
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Tutela Dell'hosting
« Risposta #14 il: 1 Marzo 2006, 22:53:17 »

Citazione
Per fare, si può fare, e non è nemmeno difficile.
Allora, il database ...
[...]
Chi ha esperienza di realizzazione di script che girano 24/24 che interagiscono (ping, crawling, download, xmlhttprequest ecc) con server remoti?
... grazie guardaqua, sapevo che voi di prozone siete gente di mondo.

però, parlandone oggi tra noi, il mio acuto webdesigner ha osservato:
"mica male, ma se lo fai tu, te lo fanno defacciare il giorno dopo dai georgiani o dai cinesi..."

eh, già, l'argomento potrebbe far ingazzurrire qualche candidato svergognando. bisogna pensare anche alla blindatura antiproiettile. <_<

qui magari, voi stessi gentiluomini, freschi di torta in faccia, avreste qualche corazza di seconda mano... effe8 deve averne in magazzino qualcuna  Occhiolino

(uhè, è giusto per mantenere il tono leggero, neh, la differenza con le torte alle quali mi sono riferito in precedenza è palese... voi avete rimesso le cose a posto in 4e4'8, rispedendo la torta a razzo al mittente  :lol:  magari ci sono rimasti male... ).

in campana.
paolo
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