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Autore Topic: Le cose da NON fare con AdSense.  (Letto 3172 volte)
lacellula
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Le cose da NON fare con AdSense.
« il: 18 Settembre 2007, 10:32:19 »

AdSense lo conosciamo tutti. Il programma di affiliazione di Google è per molti webmaster la fonte di reddito principale o, comunque, un sistema semplice per racimolare i soldi spesi nei servizi di Hosting. Il programma è aperto a tutti i siti, fatta l'ovvia eccezione per quelli che violano i codici legislativi e per alcune categorie particolari come i siti che trattano di giochi d'azzardo, e il webmaster non deve far altro che inserire il codice in posizione "strategica" ed aspettare che lo spider inizi a comprendere "di cosa parla il sito" e di conseguenza proporre annunci contestualizzati. Sul funzionamento di AdSense si potrebbero riempire libri ma basta sapere che lo spider, che è indipendente dal motore di ricerca vero e proprio, in base ad alcune peculiarità del sito capisce l'argomento che questo tratta e propone degli annunci che si avvicinano al contesto. In altre parole se ho un sito che parla di agricoltura bioetica verranno proposti annunci che si avvicinano a tale tematica come, ad esempio, prodotti biologicamente coltivati, sviluppo ecosostenibile e via dicendo.

AdSense è essenzialmente un circuito ppc (pay per click) e questo vuol dire che il guadagno viene calcolato in base al numero di click che un annuncio riceve. Per una piccolissima quantità, se il sito è molto trafficato, si puo' guadagnare grazie alle visualizzazione degli annunci ovvero mediante il ppi (pay per impression). Questo potrebbe invogliare qualche furbacchione a cercare di violare il sistema generando click fasulli. Per fortuna degli onesti se google rileva qualche attività fraudolenta puo' avvisare mediante email l'affiliato o procedere al ban. L'allontanamento dal programma AdSense ha una peculiarità: è eterno! Potete cambiare intestatario, email, codice fiscale, contenuti, promettere di non farlo piu', inviare raccomandate RR ma state tranquilli che soltanto una piccolissima parte dei siti allontanati riesce a rientrare in AdSense.

Ci sono alcuni webmaster che pensano che basta scollegare il router di Alice, cancellare i cookie e cliccare un annuncio per vedere i propri guadagni lievitare. Questi, però, dimenticano che la tecnologia di Google è un tantino complessa per cui grazie ad una serie di controlli incrociati non ha fatica a stabilire se il click e valido o meno. Anche qui si potrebbe discutere per ore ma non è lo "scope" dell'articolo. Invece avrei il piacere di illustrarvi i punti fermi per i quali Google puo' allontanare un utente dal programma e, ove possibile, determinare una soluzione per questi "problemi".

1) Valore dell'utente ed autosurf.
Noi non siamo tutti uguali quando vogliamo comprare. Se ho intenzione di acquistare una bicicletta e un amico mi consiglia un negozio allora con molta probabilità il venditore fa l'affare (e l'amico si prende la percentuale). Ma se non mi interessa nulla che abbia due ruote la mia presenza in un negozio di biciclette è quasi superflua. Lo stesso ragionamento lo fa google: se sono su prozone magari voglio informarmi su un hosting ed allora la pubblicità mi può condurre verso una azienda che me lo può fornire. Il principio degli autosurf uccide questo ragionamento. Quando un utente naviga grazie agli autosurf finisce a rimbalzare su siti per i quali non ha alcun interesse, se non per quei pochi millesimi di euro promessi. Magari l'utente vede un annuncio e svogliatamente lo clicca: in questo modo l'azienda che si è affiliata a Google per proporre un prodotto ha una perdita economica perché chi clicca di certo non è interessato al prodotto. Alla fine la credibilità di Google viene meno.
Per questo motivo il traffico ricevuto da programmi di autosurf non è gradito e comporta quasi sempre un allontanamento definitivo dal circuito AdSense.

2) Contenuti
Per la natura stessa di AdSense il sito deve avere contenuto. E per contenuto si intende testo (racchiuso nei tag appropriati), immagini (magari coadiuvate dall'attributo alt), e alcuni elementi tra i tag head (specialmente il titolo e la descrizione). Siti senza testo o che hanno due o tre righe di contenuto per pagina non riescono ad essere "targettizzate" dallo spider. In questo caso difficilmente avviene il ban ma l'indicizzazione o mostra annunci del servizio pubblico (non retribuiti) o mostra banner fuorvianti.
Per questi motivi è praticamente inutile, e a volte rischioso, mettere i banner in delle pagine di entrata o di uscita e meno che mai in finestre popup.

3) Layout e tecniche per attirare gli utenti
Google è molto severa su questo punto. Proibisce severamente di associare al banner adsense qualsiasi tipo di elemento  grafico o testuale che potrebbe indurre l'utente a cliccare sul link. Non sono permesse quindi frasi come "per favore sostienici con un click" oppure "visita i nostri sponsor". Ma non è nemmeno permesso l'uso di tecniche apparentemente innocue come posizionare piccole immagini (thumb) a lato degli annunci per "abbellirli" o nascondere parti del layout del banner.
Può essere una buona idea lasciare il codice di Google AdSense così com'è, senza voler forzare alcun pezzo del layout per attiare un maggior numero di click

4) Eccessivo uso degli ads
Il regolamento di Google parla chiaro: è possibile inserire un determinato numero di Ads per pagina (annunci contestuali, insieme di link e referer) pena l'esclusione dal circuito. Per questo motivo è inutile riempire una pagina con dieci banner

5) Pubblicità di terzi fornitori
In passato l'atteggiamento di AdSense poteva sembrare un tantino monopolistico: non era possibile inserire alcun annuncio contestuale (ad esempio di eDintorni) su pagine che avevano già AdSense. Questo vuol dire che il webmaster, per problemi di layout, era portato a scegliere od un programma di affiliazione o AdSense. Adesso le cose sono cambiate: è possibile inserire qualsiasi altro circuito a patto che sia ben chiara la differenza, specialmente per quanto riguarda lo schema dei colori, tra AdSense e detto circuito. Io non so come faccia lo spider di Google a capire la differenza di colori dato uno script JavaScript ma vi assicuro, seguendo forum specializzati, che ci riesce.
Assicuratevi pertanto che i circuiti ppc o ppi di altre aziende possano essere facilmente distinguibili, e di conseguenza non confondibili, con quello di adsese
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